Chiara Ferragni, gli Uffizi e la querelle

Chiara Ferragni, gli Uffizi e la querelle

Quella di Chiara Ferragni in visita agli Uffizi, è diventata una di quelle querelles mediatiche che appassionano tanto da dividere il mondo tra Capuleti e Montecchi.

I FATTI

Chiara Ferragni viene invitata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, a realizzare una visita esclusiva a porte chiuse delle gallerie, con tanto di reportage dell’evento.
La Ferragni, che della condivisione della sua vita con la sua community, ne ha fatto il suo life style, racconta il prima ed il dopo, dichiarando di essere molto emozionata per quell’evento speciale.

IL DOPO

Ed è subito bufera.
I detrattori battono sul concetto che sia degradante che, per spingere su una realtà artistico-culturale sia stato necessario, o anche solo si sia preso in considerazione, di contattare un’ influencer.

I NUMERI

27% in più di giovani hanno visitato gli Uffizi i giorni a seguire.

Strategia giusta o strategia sbagliata?

Avvicinare i giovani all’arte non è impresa semplice: i corsi di studi stanno cambiando radicalmente, andando sempre verso il digital, il marketing, la strategy. Qualcosa di diverso va fatto per sintonizzarsi sulle loro frequenze comunicative e per mostrare loro cosa esista fuori da un monitor o che, per quanto tutto sia raggiungibile con quel monitor, forse fuori, è meglio.

Uno dei meriti indiscussi di Chiara Ferragni è, a nostro dire, dedicarsi alle operazioni in cui crede. Del resto, crediamo che nessuno possa aver già dimenticato la rapidissima e ricca raccolta fondi che lei e Fedez hanno messo su in tempo zero durante il lockdown.
Alle volte sembra che l’acredine nei confronti di Chiara Ferragni, sia la concentrazione dell’odio per tutto quello che non si riesce a raggiungere, o a capire o di cui tenere il ritmo.
Negarne i meriti, non voler ottusamente ammettere che sia una risorsa continua per i brands che ne entrano in contatto, che eserciti davvero un potere economico nelle attività a cui partecipa, è solamente un anacronistico tentativo di sabotaggio da furbetti del tastierino.

Fino a che lei non userà la sua immagine e la sua influenza (nel senso reale e non social del termine) per iniziative sbagliate o dal messaggio dannoso, noi resteremo qui a dire che avere potere persuasivo e usarlo con intelligenza e strategia, fa, di una risorsa personale, una risorsa collettiva.